Nelle scuole di tutto il mondo si studiano gli antichi romani. Eppure la prima civiltà originale in Italia è stata quella Etrusca, talmente grande da trasmettere proprio a Roma alcuni dei suoi caratteri distintivi.
Nelle librerie si sprecano le pubblicazioni sui templari. Eppure il più antico ordine religioso cavalleresco d’Europa è stato fondato in Toscana, è quello dei Cavalieri del Tau.
Sui canali tematici i documentari più riproposti sono quelli sulla seconda guerra mondiale e sul nazismo. Ed è proprio sull’Appennino toscano che passava la Linea Gotica, l’ultimo baluardo difensivo pensato dai tedeschi per frenare l’avanzata alleata.
Da qualsiasi parte vogliate affrontare la Storia, questa vi riporterà in Toscana. Ecco perché così come in antichità gli etruschi sono stati l’humus per la crescita dei romani, e alla fine del Medio Evo i geni del Rinascimento sono stati all’origine del pensiero moderno, allo stesso modo ci aspettiamo che qualcosa di grande accada ancora, e accada qui, in Toscana. A partire dall’anno 1000, ogni cento anni, la Toscana o i Toscani hanno fatto qualcosa per il mondo.
1000 – XI Secolo
E’ Guido D’Arezzo ad ideare la moderna notazione musicale. Per aiutare i musici a ricordarle nomina le note con le sillabe iniziali dell’Inno di San Giovanni Battista (UT, RE, MI, FA, SOL, LA, SI). Sono le note che conosciamo ancora oggi, a parte l’UT, che sarà ribattezzato DO sempre in Toscana nel seicento, dal fiorentino Giovanbattista Doni.
1100 – XII Secolo
La Toscana guida in Europa la fioritura dell’Età dei Comuni. Del 1117 è la più antica raccolta di leggi dell’età comunale a noi pervenuta, lo Statuto dei Consoli di Pistoia, ma la presenza di questo tipo di istituzione è ancora precedente. La prima città per la quale è documentata la presenza di Consoli è Pisa.
1200 – XIII Secolo
E’ il matematico pisano Leonardo Fibonacci a contribuire in maniera determinante alla rinascita delle scienze esatte ed in particolare dell’Aritmetica dopo la decadenza dei secoli precedenti. Col suo imponente trattato “Liber Abbaci” del 1202, di fatto introduce in un’ Europa ancora avvezza all’uso dei numeri romani e dell’abaco, i numeri arabi, quelli che oggi comunemente utilizziamo, da 1 a 9 e lo 0.
1300 – XIV Secolo
Il poeta Dante Alighieri usa la lingua volgare per la sua Divina Commedia. Questo capolavoro della letteratura mondiale è considerato il primo vagito della lingua italiana. Tuttavia, per coloro che considerassero l’italiano poco rilevante in ambito internazionale, occorre notare che lo stesso ruolo giocato in Italia dalla Divina Commedia è riconosciuto per la lingua inglese alle Novelle di Canterbury di Geoffrey Chaucher. Studi su questo autore hanno fatto emergere come lo stesso abbia viaggiato in Italia ed abbia qui avuto modo di conoscere le opere di Dante, del Petrarca e del Boccaccio. Proprio dallo scrittore di Certaldo, ed esattamente dal suo Decamerone, Chaucher prese l’ispirazione per le Novelle di Canterbury.
1400 – XV Secolo
Filippo Brunelleschi formula la regola per la prospettiva geometrica, ponendo di fatto le fondamenta per il lavoro di tutti i progettisti di oggi. Il fiorentino Leon Battista Alberti, che si considera un suo allievo, gli dedica il suo “De Pictura” ed in seguito prosegue i suoi studi con tale successo che entrambi sono considerati oggi i padri della architettura rinascimentale. In ambito economico invece, è da menzionare la figura di Francesco Datini, a tutti gli effetti il primo imprenditore moderno della storia. Sua l’invenzione del sistema di aziende, quello che oggi chiamiamo con un termine inglese “holding”.
1500 – XVI Secolo
Col Rinascimento la Toscana torna ad impollinare il mondo circostante. Così come in antichità la civiltà etrusca aveva aperto la strada al cambiamento epocale portato dai Romani, così il Rinascimento è il Big Bang di una nuova umanità. Sarebbe facile argomentare su nomi noti a livello planetario quali Leonardo e Michelangelo, mentre riteniamo importante sottolineare le cose meno citate. Primo tra tutti Niccolò Machiavelli, che con i suoi scritti è considerato il fondatore della scienza politica moderna, ma anche Amerigo Vespucci. Quest’ultimo ha il merito di comprendere per primo che la terra raggiunta da Cristoforo Colombo è un continente a sé stante, e per questo motivo quel continente porta oggi il suo nome: America.
1600 – XVII Secolo
Per la sua vita e per le sue osservazioni, Galileo Galilei è universalmente riconosciuto come il padre della scienza moderna. Sono sue le prime riflessioni organiche sul metodo scientifico che per questo motivo è anche detto metodo galileiano. Dopo aver parlato di Galileo potrà sembrare ridicolo ricordare che, proprio alla fine del seicento, alla corte dei Medici, venne messo a punto il primo pianoforte. Invece anche questo dettaglio ci ricorda che nel nostro territorio ogni generazione porta avanti il lavoro delle precedenti. Ed ecco quindi che Boccaccio definisce Divina l’opera che Dante aveva chiamato solo “Commedia”, Leon Battista Alberti scrive al Brunelleschi di correggerlo se sbaglia, e alla corte dei Medici si inventa uno strumento degno di Guido D’Arezzo.
1700 – XVIII Secolo
Nel 1786, il Granducato di Toscana è il primo stato del mondo ad abolire la pena di morte. Questo però è solo l’atto finale di una serie di eventi che parlano di libertà e lo fanno in toscano. Nel 1764 a Livorno viene pubblicato per la prima volta “Dei delitti e delle Pene” di Cesare Beccaria, testo fondamentale dell’Illuminismo e pilastro del pensiero moderno. In questo testo per la prima volta viene tracciata in maniera netta la linea di confine tra reato e peccato così come lo intendiamo oggi. Appena dieci anni dopo, nel 1774, dall’altra parte dell’Atlantico, un pratese si distingue tra i patrioti americani che lottano per l’indipendenza dall’Inghilterra. Su un piccolo giornale della Virginia, il pressoché sconosciuto Filippo Mazzei scrive a sostegno dei rivoluzionari. Ai suoi scritti e ad una frase in particolare si ispirerà Thomas Jefferson per il motto “tutti gli uomini sono creati uguali”, affermazione che apre la lista delle verità evidenti elencata nella Dichiarazione di Indipendenza Americana.
1800 – XIX Secolo
E’ il secolo delle molte invenzioni alcune delle quali negate per troppo tempo. Solo Antonio Pacinotti riesce a vivere serenamente l’invenzione della dinamo. Tutti gli altri vedranno contestata la propria primogenitura per molto tempo. Pellegrino Turri quella della macchina da scrivere, Antonio Meucci quella del telefono, gli ingegneri Barsanti e Matteucci quella del primo motore a combustione interna. Non ultimo il patologo di Pistoia Filippo Pacini, che nel 1854 descrisse per primo il vibrione del colera ma fu ignorato dalla comunità scientifica di allora. Trent’anni dopo alle sue stesse conclusioni arrivò il tedesco Koch, che fu per molto tempo ritenuto appunto il primo ad aver osservato l’agente patogeno causa del colera.
1900 – XX Secolo
Nel 1968 un fisico fiorentino, Gabriele Veneziano, pubblica un articolo che è considerato la pietra miliare di quella che è comunemente conosciuta come “Teoria delle Stringhe”. Sebbene sia ancora oggi in fase di sviluppo e non sia ancora arrivato ad una formulazione finale, questo studio affascina da mezzo secolo i fisici di tutto il mondo. E’ una teoria che cerca di coniugare la meccanica quantistica con la relatività generale, per pervenire ad una finale e esaustiva Teoria del Tutto. Ancora una volta, il Big Bang per il pensiero del futuro parte da uno studioso fiorentino.
Per quanto sopra descritto crediamo che anche in questo secolo qualcosa di grande debba accadere, e debba accadere qui. Nostro compito è proteggere e stimolare questo territorio affinché questo avvenga quanto prima.
Noi non predichiamo la fine del mondo ma l’inizio. Noi non aspettiamo gli extraterrestri, sono gli extraterrestri che si devono aspettare di vederci arrivare prima di quanto credano.