Chiusa ad ovest dall’Alpe di Catenaia e ad est dall’Alpe della Luna, la Valtiberina è lì dove Toscana, Romagna e Umbria si toccano armonizzando i propri stili. E’ uno spettacolo aspro e unico, con panorami che tante volte fanno pensare alla fine del mondo. E proprio come i sette sigilli rompendo i quali si annuncia la fine del mondo, ecco i sette nomi che vi dovete ricordare: Monterchi, Anghiari, San Sepolcro, Sestino, Badia Tedalda, Pieve Santo Stefano, Caprese Michelangelo.

MONTERCHI: qui nacque la madre del grande Piero della Francesca e qui il maestro ha lasciato l’opera che rende Monterchi famosa nel mondo: La Madonna del Parto. Visitate i Musei Civici della Madonna del Parto e troverete anche un’altra curiosa collezione: quella del Museo delle Bilance. 600 anni di Storia di pesi e bilance in quest’angolo di Toscana.

ANGHIARI:è la città della famosa battaglia, riprodotta in una celebre opera di Leonardo e per questo uno dei luoghi simbolo della provincia di Arezzo. Per questo ve ne ho parlato anche nel post dal titolo “3 cose da vedere vicino ad Arezzo”. Se dopo aver fatto il pieno di cultura al Museo della Battaglia volete un break aria e luce lasciate il centro abitato e raggiungete il Lago di Montedoglio: il natura moment è servito.

SAN SEPOLCRO: ah che luogo San Sepolcro. Quando perfino l’Ufficio Turistico è un salotto pronto ad accogliervi il resto viene da sé. Qui è il posto giusto dove chiedere informazioni e vi si apriranno le porte della Valtiberina. Qua per nessun motivo potete perdervi l’Aboca Museum, il museo delle erbe. Qui attraverserete sale piene di libri antichi e ricettari farmaceutici che ci parlano del millenario rapporto tra l’Uomo e le Erbe. Un luogo veramente unico.

SESTINO: è l’anima romana della Valtiberina. Queste forti origini fanno sì che proprio qui possiate visitare lo spettacolare Antiquarium Nazionale di Sestino, una imponente raccolta di cippi, statue di epoca romana tutti rinvenuti in questo territorio. Anche per gli amanti del trekking però, questo luogo ha il suo perchè. Vari percorsi vi consentono di arrivare sulla cima del Sasso Simone, e da lì, la vista vi ripagherà di tutti gli sforzi. Inoltre, se avrete la furbizia di passare in queste terre la seconda domenica di agosto, qui si svolge la sentita Festa al Sasso, dove da tutti i dintorni accorrono per mangiare e bere in allegria.

BADIA TEDALDA: Qui si viene per la quiete dei boschi, ma anche per la loro Storia. A Badia Tedalda avrete l’occasione unica di camminare e conoscere il passato attraverso i segni lasciati dall’uomo sul territorio. Qui durante la seconda guerra mondiale i tedeschi cercarono di arginare l’avanzata degli Alleati, ed ecco allora il Parco Storico della Linea Gotica del quale vi lascio il link http://www.parcostoricolineagotica.it/ insieme a quello della ottima proloco di Badia tedalda https://www.prolocobadiatedalda.it/

PIEVE SANTO STEFANO: questa contrada raccoglie tutta la memoria della Valtiberina. È anche conosciuta come “Città del Diario” perchè qui si trova un curioso museo che raccoglie appunto le memorie di persone comuni, una delle quali addirittura scritta su un lenzuolo. Per chi ha le gambe buone ed animo disposto al senso del mistico, in questo comune si trova L’Eremo di Cerbaiolo, del qualche si dice che: “se hai visto la Verna senza vedere il Cerbaiolo, hai visto la mamma senza vedere il figliolo”.

CAPRESE MICHELANGELO: come si evince dal nome questo è il borgo dove nacque il grande Michelangelo. Inevitabile quindi visitare il Museo Casa Natale di Michelangelo Buonarroti per respirare le origini di questo genio. Se capitate qui nella giusta stagione, non mancate di assaggiare le specialissime castagne locali. Non è un caso se il Marrone di Caprese Michelangelo ha ottenuto la denominazione di origine protetta.

E ora tre consigli su cose …

DA MANGIARE SUL POSTO: in tema di primi piatti, imperdibili i bringoli al sugo finto di Anghiari, già il nome è tutto un programma.

DA BERE SUL POSTO: oggi niente vino rosso, l’unico lusso a fine pasto, abbinate al dessert il pregiato vinsanto affumicato dell’alta Valtiberina.

DA PORTAR VIA: sono sicuro che all’Aboca Museum di San Sepolcro troverete fior fior di prodotti alle erbe.

Foto di Mariapiera Forgione da Pixabay