Il Valdarno Aretino è il territorio incastonato tra il massiccio del Pratomagno e il Chianti. Nella scacchiera della Toscana gli è toccato un vicino famoso che gioca una partita internazionale, il Chianti appunto, ma nonostante questo sa come muovere i propri pezzi, e se siete degli intenditori, non vi pentirete di aver deviato dalle strade che frequentano tutti per visitarlo. Come i pedoni nel gioco degli scacchi, otto sono i nomi del Valdarno Aretino che vi dovete ricordare: Laterina, Bucine, Montevarchi, Cavriglia, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini, Loro Ciufenna, Castelfranco di Sopra.

LATERINA: ogni territorio ha la sua festa medievale e il Valdarno Aretino nonè da meno. A Laterina, l’ultimo fine settimana di luglio è festa grossa per tre giorni. Figuranti e saltimbanchi, e magari anche lo mastro mescitore di birra, vi attendono a Laterina e vi invitano a calarv nell’atmosfera.

BUCINE: se siete amanti dei panorami e volete vedere tutto il Valdarno Aretino in una volta sola, il territorio di Bucine è la vostra destinazione. Salendo sulla Torre di Galatrona potrete soddisfare la vostra sete di bellezza ma non proprio senza fatica.Si arriva alla sommità infatti tramite una ripida scala di ferro quindi preparatevi psicologicamente.

MONTEVARCHI: siamo nel cuore pulsante del Valdarno Aretino. Montevarchi è una città vivissima di 25.000 abitanti nota soprattutto per la produzione di articoli in pelle e scarpe anche per marchi dell’alta moda. Se passando da queste parti volete cogliere l’occasione di vedere qualcosa di davvero strano (in senso buono eh), andate in località Ossaia a visitare il Parco Bum Bum Ga. Qui l’artista e musicista Carmelo Librizzi vi stupirà con installazioni che vi faranno riflettere sulla contemporaneità. Per amanti di tutto ciò che è visionario.

CAVRIGLIA: che strana terra quella della bella Cavriglia, dove tutto sa di ex. Un ex parco omonimo ora in stato di abbandono, un ex centrale termoelettrica (questa però riconvertita) e infine la ciliegina sulla torta. Se siete amanti delle ghost town passate cercate le indicazioni per Castelnuovo Sabbioni e vedrete la principessa delle ghost town toscane. Accanto a questo vecchio borgo minerario ecco il Lago di Castelnuovo, partendo dal quale lunghe e suggestive passeggiate sono consigliate.

SAN GIOVANNI VALDARNO: siamo nel paese più rappresentativo del Valdarno Superiore. A San Giovanni Valdarno nacque il Masaccio e proprio la sua casa natale può essere il punto di partenza di una bella passeggiata a tema storico. Le altre due tappe sicuramente il Palazzo D’Arnolfo (da Arnolfo di Cambio, il maestro ch progettò Palazzo Vecchio) e la Basilica di Santa Maria delle Grazie. All’interno di questa Basilica si trovano ancora gli affreschi raffiguranti un miracolo che qui avvenne e fece accorrere incredulo in questo luogo, nientemeno che Lorenzo de’ Medici.

TERRANUOVA BRACCIOLINI: non si può parlare di Terranuova Bracciolini senza parlare del fenomeno naturale delle Balze. Se siete appassionati di geologia, ma anche se semplicemente amate l’escursionismo, non potete perdervi la vista da vicino di queste formazioni geologiche davvero particolari dovute al fenomeno dell’erosione. Un paesaggio insolito che a tratti vi farà dubitare di essere in Toscana, un territorio che va da Terranuova Bracciolini a Reggello inquadrato in una area protetta naturale di interesse locale. Quindi mi raccomando, comportatevi a modino.

LORO CIUFENNA: piccolo piccolo ma grande grande nella capacità di suscitare sentimenti autentici. Bello e genuino Loro Ciufenna rappresenta l’anima etrusca di questo territorio, ma nonostante questo non vi parlerò di antichi scavi e lucumoni. Visitate invece proprio qui il più antico mulino ad acqua ancora in funzione della Toscana. Uno spettacolo unico.

CASTELFRANCO DI SOPRA : se c’è una cosa da vedere a Castelfranco di Sopra è proprio Castelfranco di Sopra. Un paese molto semplice dove non sarete travolti dal turismo di massa ma ritroverete strada per strada tutti i motivi che lo fanno comprendere nel novero dei borghi più belli d’Italia. Qui, se ve ne intendete di arte, non mancate di visitare l’Abbazia di San Salvatore a Soffena all’interno della quale si trova una pregevolissima Annunciazione dello Scheggia. Giovanni di Ser Giovanni detto “Lo Scheggia”, per chi non lo sapesse (e non lo sapevo nemmeno io) era il fratello del Masaccio.

E ora tre consigli per cose…

DA MANGIARE SUL POSTO: trovate adeguata osteria che abbia in lista il piatto simbolo della zona ovvero  lo stufato alla Sangiovannese.

DA BERE SUL POSTO: senza dubbio vino rosso, ed esattamente un pietraviva sangiovese doc.

DA PORTARE VIA: il salume che rappresenta questa terra,  la tarese del Valdarno.

Foto TuscanDogma