Tra il Monte Amiata, L’Umbria e le Terre di Siena, attraversata dal fiume Orcia, c’e la valle che da questo prende il nome. La Val D’Orcia, più che una valle un autentico salotto dove vi sentirete accolti da un padrone di casa d’eccezione: la Natura.Paesaggi incantevoli dunque, ma anche olio, vino, formaggio e salumi di qualità eccelsa.  Se l’UNESCO ha dichiarato il paesaggio di questa terra patrimonio dell’Umanità, è perché qui il criterio della bellezza diventa qualcosa di oggettivo e riconosciuto a livello mondiale. In sintesi, quando si dice “è bello quel che piace” varrà per altre cose non per la Val D’Orcia, la Val D’Orcia è bella per tutti punto e basta. E veniamo dunque ai suoi borghi, cinque componenti che sono come i 5 elementi dell’Ayurveda, e come le cinque località che vi dovete ricordare: Montalcino, San Quirico D’Orcia, Pienza, Castiglione D’Orcia, Radicofani.

MONTALCINO: la Rocca di Montalcino è di sicuro un simbolo conosciuto in tutto il mondo. Dalla sua sommità si può dominare con uno sguardo la valle, magari sorseggiando un bicchiere di Brunello. Non lasciate però questo comune senza aver visitato anche l’Abbazia di Sant’Antimo. Qui oltre allo spirito potrete ristorare anche le membra acquistando gli ottimi prodotti della farmacia monastica, tra i quali l’amaro di Sant’Antimo all’erba carlina.

SAN QUIRICO D’ORCIA: dopo che vi sarete rimpinzati di tutti i prodotti di eccellente fattura reperibili in questo pregiato borgo, male non vi farebbe far due passi. Approfittate quindi per visitare gli Horti Leonini, un sublime parco del sedicesimo secolo che di fatto è il padre di tutti i giardini all’italiana.

PIENZA: Patrimonio dell’Umanità dal 1996, quando diede i natali a quello che diventò Papa Pio II si chiamava ancora Corsignano. Fu questo Papa (Enea Silvio Piccolomini) nel quindicesimo secolo a volerla trasformare in una città ideale con radicali lavori che durarono quattro anni. Fu così che il vecchio borgo di Corsignano fu ribattezzato col nuovo nome, e divenne l’esempio della città ideale del Rinascimento. Visitate il Palazzo Piccolomini e il suo giardino prensile, non ve ne pentirete. Per ulteriori spunti potete leggere anche questo post su un possibile itinerario da Pienza a Montalcino.

CASTIGLIONE D’ORCIA: in ogni territorio della Toscana c’è una contrada deputata alle Terme. Ecco che in questa valle il compito spetta a Castiglione D’Orcia, con le sue Terme di San Filippo. Al pari delle Terme di Petriolo non vi aspettate fior di stabilimenti e parco termale in stile Montecatini Terme. Siamo in mezzo alla natura, quindi no fighetti.

RADICOFANI: se pensate che il mito di Robin Hood sia una esclusiva britannica preparatevi a ricredervi. Certo, briganti capaci di catturare le simpatie del popolo sono sempre esistiti, ma qui ne visse uno che fu contemporaneo o addirittura precedente a Robin Hood, e al suo contrario è un personaggio storico a tutti gli effetti: Ghino di Tacco. Visitate la Fortezza di Radicofani che fu il suo rifugio e la base dalla quale partivano le sue scorrerie, e preparatevi a conoscere le gesta del ladro gentiluomo citato anche dal Boccaccio nel suo Decamerone.

E ora tre consigli su cose…

DA MANGIARE SUL POSTO: il piatto che più rappresenta questo territorio è la zuppa di pane, semplice, diretta e buonissima.

DA BERE SUL POSTO: il Rosso di Montalcino lo avrete di certo già bevuto, provate ora l’Orcia Sangiovese doc.

DA PORTARE VIA: non uscite da questa terra senza aver portato con voi qualche bottiglia di Olio di Oliva, uno dei migliore della Toscana.

Foto di Makalu da Pixabay