Secondo la leggenda, Siena intreccia la sua storia con quella dell’antica Roma. Sarebbe stata infatti fondata da Senio, figlio di Remo, e da cotanta stirpe presumo abbia preso la forza per ergersi, nel 1200, ad autentica antagonista di Firenze. Nel dualismo Guelfi/Ghibellini rappresenta infatti i secondi, coloro che sostengono il potere imperiale in contrasto con l’autorità del Papa. A capo di questa fazione si scontra con la guelfa Firenze in una delle battaglie più famose della storia medievale, quella di Montaperti del 1260, che la vede vittoriosa.
L’ascesa politica tuttavia non è il solo motivo che vede nel 1200 l’epoca d’oro di Siena. In questo secolo nasce il poeta Cecco Angiolieri, famoso per il verso “si fossi foco arderei lo mondo”, che non è nemmeno la parte migliore della sua produzione. Da buon senese (sebbene di parte guelfa) rappresenta l’esatto contrario del fiorentino Dante Alighieri, che pare abbia conosciuto e verso il quale ha rivolto la propria invettiva come contro tutti gli stilnovisti. E sempre in questo secolo nasce Duccio di Boninsegna, capofila della scuola pittorica detta senese, grazie ai fasti della quale possiamo ben dire che Siena rappresenta in Toscana, delle sette arti, la pittura.
E’ riduttivo tuttavia celebrare Siena per il solo tredicesimo secolo. Siena è protagonista alla pari con Firenze fino al Rinascimento, e lo è con una delle più dinamiche repubbliche del medioevo. Dal 1125 al 1555 Siena è un autentico Stato che dal 1186 è riconosciuto come indipendente dal Sacro Romano Impero nientemeno che da Federico Barbarossa, che concede alla città di poter battere moneta ed eleggere consoli propri. Irriducibile nella difesa della propria libertà, dopo la sconfitta del 1555 vede circa seicento famiglie rifugiarsi nella fortezza di Montalcino e resistere ulteriori quattro anni nella curiosa vicenda storica di quella che viene chiamata “la Repubblica di Siena riparata in Montalcino”.
Come per Firenze, anche per Siena diventa pressoché impossibile dire qualcosa che non sia già stato detto, oppure riassumere in poche righe centinaia di anni densi di Storia. Ben lontana dall’essere solo la città del Palio e dei suoi colori, Siena è una città che va respirata. Per farlo vi consiglio una passeggiata che dalla Basilica di San Francesco vi porti in Piazza del Campo ad ammirare la Fonte Gaia e da qui in Piazza del Duomo. Questo tutto sommato breve percorso sarà il degno riassunto della città, forse quello che ha convinto nel 1995 i funzionari dell’Unesco ad inserire il centro storico di Siena nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità.
E dopo questa passeggiata preparatevi ad un giro nei dintorni leggendo anche “3 cose da vedere vicino a Siena (le prime 3 di molte)”.
Foto di Samuele Schirò da PIXABAY
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