Pistoia è una città tutta da scoprire, con una storia davvero originale. Come Arezzo è simbolo nella storia della Toscana dell’undicesimo secolo, così Pistoia rappresenta l’Età dei Comuni.  Del 1117 è infatti la più antica raccolta di leggi dell’età comunale: lo statuto dei consoli di Pistoia. Non si sa se Pistoia avesse già allora quella brutta fama di città ruvida e litigiosa che l’ha accompagnata fino al Rinascimento. Dante Alighieri la critica nella Divina Commedia tanto aspramente da iniziare un verso con l’esclamazione “Ahi Pistoia Pistoia”.

 

Ahi Pistoia, Pistoia,  ché non stanzi

d’incenerarti sì che più non duri,

poi che ‘n mal fare il seme tuo avanzi?       

Dante Alighieri, La Divina Commedia (Inferno ,Canti XXIV e  XXV)

 

D’altra parte in epoca romana muore qui (e male) il ribelle Catilina, mentre nel basso medio evo qui nasce la faida tra Bianchi e Neri nella parte guelfa che si sposterà poi a Firenze. Non a caso sempre di Pistoia è il personaggio più negativo che Dante Alighieri colloca nel suo Inferno, il delinquente Vanni Fucci, del quale il Sommo Poeta dice appunto che Pistoia “Gli fu degna tana”.

Secondo alcuni studi dal nome di questa città deriverebbe il termine italiano pistola, arma che inizialmente sarebbe stata da taglio prima ancora che da fuoco. Di sicuro deriva dalla parola Pistoia il termine italiano “bisturi”, ovvero dalla contrazione della parola Pistorienses Gladii (coltello di Pistoia). La produzione di coltelli anche per uso chirurgico è infatti documentata in questa città fin dal medio evo, ed è il primo indizio di un legame non solo col mondo delle armi, ma anche e soprattutto con quello della medicina, che attraversa come un fil rouge la storia della città. A Pistoia nasce infatti uno degli ospedali più antichi d’Europa (l’Ospedale del Ceppo), e muove i primi passi il patologo Filippo Pacini, che per primo descrisse il vibrione del colera.

In letteratura, Pistoia è splendidamente riassunta dai versi che Gabriele D’Annunzio le dedica nella sua raccolta di poesie “Le città del silenzio”.

 

T’amo, città di crucci, aspra Pistoia, // pel sangue de’ tuoi bianchi e de’ tuoi Neri,

che rosseggiar ne’ tuoi palagi fieri //veggo, uom di parte con antica gioia.

 

E dopo esserci dati tutti un tono con la citazione di D’Annunzio, rimettiamoci le scarpe da ginnastica e andiamo a scoprire il resto leggendo anche “3 cose da vedere a Pistoia (oltre al Fregio Robbiano)”.

Foto di 680451 da PIXABAY