La Montagna Pistoiese, lo dice la parola, è in provincia di Pistoia ma è anche un universo a parte, una misteriosa terra di mezzo. La Montagna Pistoiese per alcuni aspetti potrebbe avere delle analogie con la Maremma. Una identità forte, assenza di compromessi e una densità di popolazione così bassa che è più facile incontrare un cervo che un uomo. Se il vostro orizzonte è la new age smettetela di baloccarvi con l’oriente e venite in questa terra che offre ancora molti scorci dove ci sono i campi ma non c’è campo. Qui, non potendolo sfruttare per il solito utilizzo, ho visto gente usare lo smartphone per schiacciare le noci. Qui si che vi riconnettete con Madre Terra (se poi portate anche una falce e una zappa ancora meglio). Ve lo do io il tofu, ci sono sette località sette, come i chakra, da visitare e non dimenticare, eccole di seguito: Marliana, Piteglio, San Marcello, Cutigliano, Abetone, Pracchia e Sambuca Pistoiese.
MARLIANA: siamo non molto distanti da Montecatini Terme e dalla sua frazione più glamour: Montecatini Alto. A Marliana però siamo già in piena Montagna Pistoiese ed io suggerirei di togliervi subito la paura con un bel parco avventura. Aperto tutti i giorni in estate, il Parco Avventura Spider Park vi servirà per rompere il fiato e proseguire di slancio alla scoperta di questa parte di Appennino.
PITEGLIO: per me questo territorio profuma di hiking. Con un percorso ad anello potrete visitare i due ponti che caratterizzano quest’area: il ponte di Castruccio Castracani e il Ponte Sospeso. Partite dal pittoresco abitato di Popiglio per scendere fino al torrente Lima in prossimità del Ponte costruito dal condottiero Castruccio Castracani. Da qui alla bella Piteglio e risalendo fino al Ponte Sospeso, uno dei ponti pedonali più lunghi del mondo. Se invece volete studiare il vostro itinerario dal punto nel quale vi trovate, inserite di seguito la vostra posizione nel link di riferimento di questa attrattiva su google maps.
SAN MARCELLO: a circa 6 km dall’abitato di San Marcello i monti toccano il cielo. Se cercate un posto speciale per osservare le stelle lo trovate qui, presso l’Osservatorio Astronomico della Montagna Pistoiese. Attenzione però, le visite sono su appuntamento, tenetevi aggiornati su http://www.gamp-pt.net/
CUTIGLIANO: è il paese più romantico della Montagna Pistoiese. Camminando per le vie del borgo fino al Palazzo di Giustizia avvertirete il vero mood della Montagna Pistoiese. Se avete scelto questo luogo per un weekend di coppia invernale con coppe di vino da consumare di fronte al camino scoppiettante, beh, ci avete azzeccato. A coronare il tutto ben ci starebbe una bella ciaspolata, magari verso la suggestiva Croce Arcana.
ABETONE: il suo nome si lega alla storia dello sci. Abetone lo nomini e subito la mente evoca neve e impianti di risalita. Se però come me pensate che giù per le discese ci debbano andare i cocomeri, occupate il vostro tempo visitando lo splendido Orto Botanico. Primule, genziane, orchidee e altre 350 specie vi attendono per un simbolico abbraccio all’Orto Botanico Forestale dell’Abetone. Non per niente, questa è la capitale del mirtillo nero e del suo utilizzo in tutte le preparazioni culinarie.
PRACCHIA: fu sede di una dogana tra il Granducato di Toscana e lo Stato Pontificio. Pracchia è una località simbolo di questa montagna e da qui partono molte escursioni per il Lago Scaffaiolo e il Monte Pidocchina. A circa 5 km da qui si trova Orsigna, il paese che fu scelto dal giornalista e filosofo toscano Tiziano Terzani per l’ultimo periodo della propria vita. Lui amava questi luoghi e aveva le sue buone ragioni.
SAMBUCA PISTOIESE: Sambuca Pistoiese è quello che si dice un comune sparso scarsamente antropizzato. A parte negli abitati di Taviano e Pavana sarà più facile incontrare un cervo che un cristiano, ma se avete fortuna, quel cristiano potrebbe essere Francesco Guccini che torna da una passeggiata. Se siete escursionisti seri e siete capaci di fare a meno del cellulare, visitate la Riserva Naturale dell’Acquerino.
E ora tre consigli su cose…
DA MANGIARE SUL POSTO: trovate un ristorante che abbia in lista la Farinata di Cavolo nero, un primo piatto che potrebbe anche essere un piatto unico, sostanzioso e pieno di personalità.
DA BERE SUL POSTO: non dico si trovi in tutti i bar, ma premiate chi serve il tipico liquore al mirtillo nero dell’Abetone.
DA PORTARE VIA: chiedete pure in giro non mi smentiranno, parlando di formaggio acquistate qui l’ottimo pecorino della montagna pistoiese.
Qui visse nell’ottocento una donna del popolo che tutti chiamavano la poetessa pastora, Beatrice di Pian degli Ontani, e con le sue parole chiudo il post
“Deh, se a questa razzaccia maledetta
che così malgoverna il bel podere,
Sant’Andea gli mandasse la disdetta,
con un sonoro calcio nel sedere;
e mettesse a’ lor posti de’mezzadri
meno ingordi e rapaci e meno ladri.”
Foto di silviarita da Pixabay
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