In Lucchesia (o Piana di Lucca come la chiama qualcuno) ogni località riporta col pensiero alla città capoluogo. Troppa personalità perchè non straripasse come il Serchio su tutto il territorio circostante. In questa terra c’è tutto e nessun numero meglio del 6 lo rappresenta. Si dice che il 6 sia un numero completo perchè è la somma dei primi tre numeri (1,2,3) ma anche il risultato della moltiplicazione tra gli stessi. Ed ecco che allo stesso modo in questa terra, addizionare o moltiplicare i borghi tra loro è ininfluente perchè il risultato è sempre uno : Lucca. Ecco perchè i nomi che vi dovete ricordare sono sei: Lucca, Capannori, Altopascio, Porcari, Montecarlo di Lucca, Villa Basilica.
LUCCA: della città delle 100 chiese ho già parlato nel post dedicato ma è un argomento inesauribile. Unica e inimitabile nel suo stile, è la città che mette d’accordo i gusti di tutti, dall’amante dei musei, al cultore di enogastronomia fino al fanatico dello shopping. Oltre alle sue iconiche mura il simbolo più conosciuto è la Torre del Guinigi. Io però vi invito a visitare l’altra, ancora più alta, la Torre delle Ore. Se 207 gradini non vi fanno paura salite fino in cima e godetevi la vista dal punto che scandisce il tempo di questa città.
CAPANNORI: avvicinandovi a questo territorio non potranno non colpirvi i cartelli che indicano la direzione per la villa tale o tal’altra. Se siete amanti delle ville rinascimentali e dei loro giardini questo sarà il vostro luogo d’elezione. Capannori infatti è il comune dove si concentrano le più belle ville lucchesi, dalla Villa Torrigiani col suo pluripremiato giardino fino alla Villa Reale di Marlia e non solo. Valgono tutte assolutamente la pena.
ALTOPASCIO: è conosciuta come la città del pane, che qui da sempre è specialissimo grazie ad un particolare impasto prodotto quotidianamente. Forse questa antica tradizione deriva dal fatto che qui passavano moltissimi pellegrini in transito sulla via Francigena e ristorarli era necessario. Quel che è certo è che qui nacque per questo motivo uno dei più antichi ospedali più antichi d’Italia, lo “Spedale di Altopascio” e per difenderlo ed aiutare i viandanti fu fondato l’ordine religioso cavalleresco più antico d’Europa: la compagnia di San Giacomo di Altopascio, meglio conosciuta come i Cavalieri del Tau. Se siete appassionati di trekking questo è il luogo per celebrare la Via Francigena completando la tappa 29, da Altopascio a San Miniato. Il dettaglio lo trovate su https://www.viefrancigene.org/it/resource/statictrack/tappa-29-da-altopascio-san-miniato/
PORCARI: Toscana che vai, antichità che trovi. Ogni territorio ha i suoi scavi archeologici e la Lucchesia non fa eccezione. Se vi trovate nei pressi di Porcari non mancate l’appuntamento con la Storia e visitate l’area archeologica della Fossa Nera con suo Parco delle 100 fattorie romane.
MONTECARLO DI LUCCA: parlo spesso di questa dolce località dove si viene per il vino. A dire il vero il Mons Karoli ovvero il monte di Carlo (si intende Carlo IV Imperatore del Sacro Romano Impero) avrebbe moltissima storia da raccontare e con protagonisti d’eccezione a partire proprio da questo importante imperatore. Tra una cantina e l’altra fatevi avanzare il tempo per visitare l’imponente Fortezza di Montecarlo (no dico, guarda che website https://www.fortezzadimontecarlo.it/ ), poiché come scrisse un nostro conterraneo : “fatti non foste per viver come bruti ma per servir virtute e conoscenza”.
VILLA BASILICA: la storia della provincia di Lucca si intreccia dall’epoca medievale con quella della carta. Si ha traccia di una corporazione dei cartolai a Lucca già nel 1307 e potete star certi che per secoli la maggior parte della carta in circolazione in Europa veniva da questo territorio. A Villa Basilica addirittura, un farmacista inventò la carta-paglia (ecco la storia http://www.industriacartaria.it/storia-della-carta-a-lucca.html ) e non è quindi un caso se vi indico questa cittadina per un itinerario diverso. Se cercate un’idea alternativa e amate il turismo slow seguite la Via della Carta (ecco una idea http://www.laviadellacarta.it/it/la-via-della-carta/i-luoghi-del-progetto ). A cavallo tra le province di Lucca e Pistoia, tra Villa Basilica e la cosiddetta “Svizzera Pesciatina”, un modo originale per conoscere un volto inedito della Toscana.
E ora tre consigli su cose..
DA MANGIARE SUL POSTO: la Lucchesia è la patria delle zuppe, fermatevi quindi in un ristorante che abbia in lista la Garmugia.
DA BERE SUL POSTO: non state a sentire gli esperti, qualsiasi cosa mangiate fosse anche l’ovino kinder, accompagnatelo con l’ottimo vino bianco di queste zone, ed esattamente il Montecarlo bianco.
DA PORTARE VIA: ci sarebbero molte cose, ma buttiamoci su un dolce tipico lucchese particolarmente adatto per la colazione, il buccellato.
Infine, lasciate questo post con le parole di un poeta che amava Lucca sopra ogni cosa, Giuseppe Ungaretti. L’autore di “mi illumino d’immenso”, su Lucca spese qualche parola in più.
LUCCA di Giuseppe Ungaretti
A casa mia, in Egitto, dopo cena, recitato il rosario, mia madre
ci parlava di questi posti.
La mia infanzia ne fu tutta meravigliata.
La città ha un traffico timorato e fanatico.
In queste mura non ci si sta che di passaggio.
Qui la meta è partire.
Mi sono seduto al fresco sulla porta dell’osteria con della gente
che mi parla di California come d’un suo podere.
Mi scopro con terrore nei connotati di queste persone.
Ora lo sento scorrere caldo nelle mie vene, il sangue dei miei morti.
Ho preso anch’io una zappa.
Nelle cosce fumanti della terra mi scopro a ridere.
Addio desideri, nostalgie.
So di passato e d’avvenire quanto un uomo può saperne.
Conosco ormai il mio destino, e la mia origine.
Non mi rimane che rassegnarmi a morire.
Alleverò dunque tranquillamente una prole.
Quando un appetito maligno mi spingeva negli amori mortali, lodavo
la vita.
Ora che considero, anch’io, l’amore come una garanzia della specie,
ho in vista la morte.
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