Lucca sta alla Toscana come la venatura bianca sta al rosso del prosciutto. Amministrativamente indipendente per la maggior parte della sua storia , è stata la città più impermeabile all’influenza politica e culturale di Firenze, esprimendo una toscanità differente e originale.

Nella storia della Toscana che vi vogliamo raccontare, Lucca rappresenta il 1800, il secolo  più ricco di colpi di scena sul piano politico: Lucca perde la propria ultracentenaria indipendenza, incrocia la propria storia con quella di Napoleone finendo tra gli argomenti del Congresso di Vienna, viene annessa dal Granducato di Toscana prima e dal nascente Regno d’Italia poi. Infine, l’ottocento  è anche il tempo degli ingegneri Barsanti e Matteucci con la loro straordinaria invenzione, nonché il secolo che dà i natali a Giacomo Puccini, uno dei più grandi compositori della storia.

Delle sette arti Lucca rappresenta in Toscana l’Architettura. Le splendide ville della sua provincia, insieme ai palazzi e alle torri del suo centro storico, sono una fonte inesauribile di spunti per escursioni di carattere squisitamente culturale. Ultime ma non ultime, sempre parlando di architettura, le sue famosissime mura, luogo vivo della città fatto per passeggiare e pedalare. Si tratta di uno straordinario esempio di fortificazione moderna risalente al periodo rinascimentale, che fanno di Lucca uno dei quattro capoluoghi d’Italia con mura di questa tipologia completamente intatte (le altre sono Ferrara, Bergamo e la nostra Grosseto). Proprio su queste mura, definite da Gabriele D’Annunzio “l’arborato cerchio”, si trova il verde pubblico della città, un luogo ideale per incontrarsi e rilassarsi.

E dopo esservi rilassati un po’ prendete un bel respiro e andate a scoprire quel che resta leggendovi anche “3 cose da vedere a Lucca (oltre a quelle che già sapete!)”.

Foto di Mikalu86 da PIXABAY