Livorno, con la sua provincia e le isole che a questa appartengono, rappresenta da sempre il volto marino della Toscana. La vista del porto e gli scorci della sua costa fino alla Torre di Calafuria, e oltre fino ad arrivare a Quercianella, contrastano le immagini classiche di colline e girasoli che dominano nella iconografia turistica della nostra regione. Sebbene la sua area sia abitata fin dai tempi degli etruschi, Livorno rimane poco più di un villaggio fino a quando per la vicina e influente Pisa non inizia un declino dovuto all’interrarsi del proprio porto.
Inizia così l’ascesa di Livorno, che diventa nei secoli uno degli scali più importanti del Mediterraneo, anche grazie alla potente accelerazione data alla sua economia dagli incentivi per la sua crescita voluti dalla famiglia Medici. Per questo nella storia della Toscana che vi vogliamo raccontare, Livorno rappresenta il 1500. Proprio alla fine di questo secolo infatti, vengono varate le “Leggi Livornine”, un insieme di provvedimenti voluti dal Granduca di Toscana per richiamare in città popolazione attiva che potesse dare impulso ai commerci, e che di fatto fanno di Livorno uno dei primi porti franchi d’Europa.
“Il Serenissimo Gran Duca… a tutti Voi Mercanti di qualsivoglia Nazione, Levantini, Ponentini, Spagnuoli, Portughesi, Grechi, Tedeschi, Italiani, Ebrei, Turchi, Mori, Armeni, Persiani, dicendo ad ognuno di essi salute… per il suo desiderio di accrescere l’animo a forestieri di venire a frequentare lor traffichi, merchantie nella sua diletta Città di Pisa e Porto e scalo di Livorno con habitarvi, sperandone habbia a resultare utile a tutta Italia, nostri sudditi e massime a poveri…”
A partire da questo momento Livorno diventa la città più cosmopolita della Toscana, con numerose comunità di lingua e religione diversa tra le quali spicca quella ebraica, con una particolarità che rende Livorno un caso unico nell’Europa di allora: la comunità ebraica vive integrata a pieno titolo in città e non è relegata in un ghetto.
Una città così internazionale e dinamica non poteva rimanere indifferente al vento dell’Illuminismo. Non è quindi un caso che proprio a Livorno sia pubblicato per la prima volta uno dei pilastri del pensiero moderno: “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria. In questo testo del 1764, sull’onda del quale il Granducato di Toscana diventerà il primo stato del mondo ad abolire la pena di morte, l’autore introduce molte riflessioni sul tema della giustizia delineando in maniera netta ed inequivocabile, per la prima volta nel pensiero occidentale, la differenza tra reato e peccato. Per questa irrinunciabile opera, delle sette arti Livorno rappresenta in Toscana la poesia, e per esteso la letteratura e la saggistica.
Oggi a Livorno la secolare vocazione marinara è declinata soprattutto nel senso militare del termine. È sede infatti dell’accademia della Marina Militare italiana e di due differenti reggimenti di paracadutisti dell’Esercito Italiano e dell’Arma dei Carabinieri. Il contrasto tra il volto militare di Livorno, e lo spirito notoriamente irriverente e provocatorio dei livornesi, fanno di questa città un caso unico in Toscana. La natura irruente e libertaria dei livornesi è talvolta criticata dai livornesi stessi, e solo trasferendosi per un po’ in questa terra sarà possibile comprendere appieno il senso di un modo di dire livornese che sentirete spesso in città: “se vuoi fare come ti pare, vieni a Livorno!”
E come potete resistere alla tentazione di fare come vi pare? Fatelo quindi! E allargate il concetto a tutta la provincia leggendovi anche “3 cose da vedere in provincia di Livorno” dove la prima cosa non può che essere il bellissimo Acquario di Livorno.
Foto: Marcello Galzignato
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