San Miniato è un ottimo punto di partenza per itinerari originali nel nord della Toscana. In un altro post vi ho indicato un percorso abbastanza insolito da Montecarlo di Lucca a San Miniato, ma in quel caso vi ho immaginati in Lucchesia oppure provenienti da Montecatini Terme. Se siete degli intenditori come tutti quelli che frequentano queste pagine però, non posso escludere che abbiate già prenotato qualcosa in zona San Miniato e quindi vi troviate già lì. E bravi, girare per le vigne di questo blog vi ha fatto bene e allora partiamo da San Miniato.
Da San Miniato si può raggiungere Empoli che dista circa dieci chilometri. Empoli è una città moderna e dinamica che è divenuta autentico punto di riferimento per la sua area. Per questo motivo, un po’ come Prato, è sottovalutata dal punto di vista turistico, mentre anche qui ce ne son di cose da dire che mi si potrebbe seccar la bocca. Pertanto, siccome è zona di bianchi, mi bevo un sorsino di vino e riparto a raccontare.
Se avete poco tempo e volete “usare” Empoli solo per uno stop lunch devo scegliere una cosa sola da farvi vedere e questa cosa è Piazza Farinata degli Uberti. Questa piazza è il simbolo di Empoli ed è dominata dal Palazzo Ghibellino dove si tenne la storica “dieta” (parlamento) all’indomani della battaglia di Montaperti nel 1260. Qui si decisero le sorti della Firenze sconfitta in quello scontro. Pensate, la Firenze del Rinascimento che conosciamo potrebbe non essere mai esistita. Pisa e Siena proposero di radere al suolo Firenze e farla finita una volta per sempre, ma Farinata degli Uberti, ghibellino sì ma pur sempre fiorentino, si oppose ed ebbe la meglio. Come diceva mia nonna: “vincere va bene, stravincere no”. Meditiamo sulla cosa.
In Piazza Farinata degli Uberti particolarmente significativa è anche la fontana di marmo bianco con i caratteristici leoni. Se sentite due empolesi dire “ci vediamo dopo in Piazza dei Leoni”, stiamo ancora parlando di Piazza Farinata degli Uberti. Loro la chiamano anche così. Bene non indugiamo, da Empoli si può raggiungere con facilità Montelupo Fiorentino, capitale toscana della ceramica. Se acquistate qualcosa nei suoi negozietti non è che vi si bruciano le mani, tuttavia, se avete fretta di andare tipo “Easy Rider”, allora riprendete per Lastra a Signa e poi per Campi Bisenzio fino all’incrocio con la statale 66, dove potrete svoltare per Poggio a Caiano. Oppure impostate su Google Maps per Poggio a Caiano e che il cielo vi assista.
In sostanza il vostro obiettivo è Poggio a Caiano. Siamo in provincia di Prato e per arrivarci non vi aspettate i paesaggi della Toscana che vedete nei documentari. Qui siamo nella zona della Toscana più densamente popolata e si lavora come in Brianza, non è che ci grattiamo. Se vi ho portato fino a qui però c’è un motivo. Proprio a Poggio a Caiano si trova una bellissima Villa Medicea con ingresso gratuito che dovete assolutamente vedere. Gli ho dedicato un articolo e se non lo leggete ci rimango così male che per consolarmi devo finire la bottiglia di bianco che ho aperto prima.
TUSCANDOGMA
Foto di Claudio Vannucci da PIXABAY
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