Marzo in Toscana fornisce molti spunti per un weekend, indipendentemente da come cade il giorno otto. Ebbene sì, La festa della donna incombe, ed è divenuta negli anni un evento scivoloso per noi maschietti,  con un fiorire di intenti e manifestazioni al culmine dei quali se c’è una certezza è la messa a rischio estinzione della mimosa. Mi rivolgo quindi agli uomini: vi piacerebbe se per la vostra festa il vostro partner se la cavasse con un mazzetto di pelo giallo maleodorante? Direi di no. Per il prossimo marzo quindi lasciate i fiori nei boschi e regalate alla vostra metà un bel weekend.

A proposito di fiori e weekend, tutti gli anni su almeno tre fine settimana del mese di marzo la più importante manifestazione floreale toscana prende vita nel comune di Capannori (LU), nei paesi di Sant’Andrea e Pieve di Compito: le antiche camelie della Lucchesia. Esposizioni, degustazioni e passeggiate unite dal fil rouge del fiore protagonista: la camelia. Visite guidate al camelieto e all’antico borgo, e molto altro ancora, vi danno appuntamento nel 2023 nei giorni 11,12,18,19,25,26 marzo.

Dal femminile al maschile, la Toscana ha un evento per ogni occasione. Il giorno di San Giuseppe, il 19 marzo per la festa del papà, visita d’obbligo alla sagra delle frittelle di Montefioralle (FI) , nei pressi di Greve in Chianti. Se questo non è il borgo più bello d’Italia di sicuro è sul podio. Forse le frittelle potrete farle anche a casa vostra, ma un conto è mangiarle sul terrazzo di casa mentre la vicina vi spia da dietro la persiana e vi maledice, e un conto mangiarle qui. Andate e mi direte.

Se siete a dieta e la parola frittelle vi causa incontrollati scatti di rabbia, buttatevi allora sull’evento culturale optando per la tradizione. Se passando per Pitigliano (GR) la sera del 19 marzo vedete gente incappucciata con le fiaccole, non sono quelli del Ku Klux Klan imbriachi di morellino, ma si tratta dei festeggiamenti  per San Giuseppe.  Nel famoso  borgo del tufo,  queste feste durano un paio di giorni e culminano col grande falò nella piazza principale. La sera del 19 Marzo la Torciata di San Giuseppe, vedrà  torciatori incappucciati in abiti tradizionali trasportare sulle proprie spalle un fascio di legna fino a raggiungere la piazza del Comune di Pitigliano, dove è stato precedentemente allestito un fantoccio di paglia che simboleggia l’inverno.  Qui la legna viene incendiata ed utilizzata per alimentare il falò che brucerà il fantoccio, a simboleggiare la fine dell’Inverno e l’arrivo della Primavera.

Infine, sapevate che secondo l’antico calendario pisano l’anno comincia il 25 marzo? Per il calendario liturgico è la data dell’Annunciazione di Maria, e per questo in epoca medievale giorno di grandi festeggiamenti . Abolito a metà del settecento, questo calendario è stato riproposto a Pisa in epoca moderna ed oggi il Capodanno Pisano è un evento che vede i gonfaloni di molti comuni prendere parte ad una bella sfilata storica della Repubblica Marinara. Sulle modalità e orari  di svolgimento di questo evento tuttavia, è sempre opportuno informarsi nei giorni precedenti sui siti specializzati e con gli enti del territorio perché a Pisa (come a Livorno del resto) sono abituati a fare un po’ come gli pare (come dar loro torto). Se volete quindi visitare questa pregiatissima meta in quei giorni andateci coi “piedini di piombo”.

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Foto di pixel2013 da Pixabay