Galileo Galilei è più di uno scienziato. E’ un uomo divenuto quasi cieco a furia di sforzare i propri occhi per osservare con sempre più attenzione. Eh già, perché qualsiasi cosa per avere valenza scientifica deve essere dimostrata. Questo oggi appare scontato ma prima di Galileo non lo era.
L’uomo che ha scritto “il Saggiatore” e “il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”, ha iniziato la sua ascesa accademica nel 1609 costruendosi un proprio cannocchiale. In questa data convenzionalmente si considera sia nata la fisica moderna, appunto con le prime grandi scoperte astronomiche di Galileo quali quella del movimento dei quattro satelliti di Giove.
Ma torniamo al famoso scritto: “il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo”. Quando nel 1632 viene pubblicato sulle prime la Chiesa non ha nessuna reazione. Poi qualcuno evidentemente fa notare al Papa che quella che la Terra ruoti intorno al Sole e non viceversa non è affermazione priva di conseguenze. Galileo viene allora convocato a Roma e processato. Il processo termina nel 1633 con lo scienziato settantenne fiaccato nel fisico e costretto ad abiurare. Senza dubbio una vittoria di Pirro per la Chiesa di allora: l’era moderna è cominciata.
Avete mai sentito l’espressione “sventurata la terra che ha bisogno di eroi?” Si tratta di una frase di Bertold Brecht tratta da una sua opera che si intitola “Vita di Galileo”. Se non avete mai letto questo scritto ve lo consiglio vivamente. Parlando principalmente del processo, Bertold Brecht riesce a dare una descrizione incisiva del grande Galileo Galilei. In quanti possono vantare di aver fondato la scienza moderna e avere ispirato un libro a Bertold Brecht?
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