Dover scegliere 3 monumenti a Firenze nella sterminata quantità di offerta artistica più che una impresa è una sofferenza. Alla fine ho deciso per Palazzo Vecchio, il Campanile di Giotto e il Corridoio Vasariano. Fermi per carità, non mi fate l’elenco di tutto quello che ho lasciato fuori. Immaginatevi di incontrare un turista coreano che vi ferma nella stazione di Santa Maria Novella e vi chiede col fiatone: “ho solo un pomeriggio, dimmi tre monumenti senza pensarci.” Che fai? Non gli rispondi? Glielo dobbiamo proprio dire che con un solo pomeriggio in Toscana non si fa nemmeno l’isola della Gorgona?
PALAZZO VECCHIO
Palazzo Vecchio si trova in Piazza della Signoria e rappresenta un ottimo esempio di ingegneria civile trecentesca. Chiamato anche “Palazzo dei Priori”, la sua progettazione è attribuita al grande architetto Arnolfo di Cambio, archistar della Firenze duecentesca e della Opera del Duomo.
Per la sua edificazione venne scelta un’area sul margine della zona occupata fino a poco prima dalle case degli odiati Uberti e dei loro alleati ghibellini banditi da Firenze. Le loro case furono demolite e come se si trattasse di terra maledetta laddove queste sorgevano fu dichiarata area non più edificabile. Nacque così quello “spiazzo” che oggi è Piazza della Signoria. La pianta asimmetrica del Palazzo sarebbe dovuta, secondo il Vasari, proprio a quanto sopra. Essendo l’edificio costruito su un lotto rimanente e non potendo occupare l’area “maledetta” il Comune, oltre a comprare alcune case, preferì demolire parte dell’antica chiesa di San Pier Scheraggio piuttosto che allargarsi sull’area dove una volta sorgevano le case dei Ghibellini. Ecco come è nato uno degli edifici civici più famosi del mondo.
IL CAMPANILE DEL DUOMO
Il Campanile del Duomo è anche conosciuto come Campanile di Giotto, dal nome del grande artista che lo ideò e che in genere è ricordato per le opere pittoriche più che per l’eccellente carriera da architetto. Il Campanile di Giotto è la torre campanaria della Cattedrale di Santa Maria del Fiore, una delle Cattedrali più fotografate del mondo e più simboliche per la Toscana come tutto quello che è legato all’opera del Brunelleschi. La Cattedrale di Santa Maria del Fiore, data l’importanza, merita un post tutto suo perché già di suo ruba la scena al Campanile di Giotto e lo sta facendo anche in questo paragrafo dal momento che ne sto parlando da cinque righe.
Dicevamo di Giotto. L’opera del Campanile è importante sia dal punto di vista artistico che per quello che significa dal punto di vista storico come staffetta tra due grandi. Giotto fu infatti nominato successore di Arnolfo di Cambio (quello di Palazzo Vecchio) nella carica di Capomastro dell’Opera del Duomo. Investito di siffatta carica il Giotto disegnò questo campanile di 85 metri del quale poté vedere completato solo il primo livello poiché purtroppo morì. Oggi quando critichiamo un sindaco per l’assegnazione di questo o quel cantiere ricordiamoci che una volta era tutto più facile, se la scelta è tra Arnolfo di Cambio e Giotto (oppure tra il Brunelleschi e il Ghiberti) sono buono anch’io.
IL CORRIDOIO VASARIANO
A proposito di sindaci e cantieri, la polemica parte da sola nel momento che vi dico che il Corridoio Vasariano fu realizzato in soli cinque mesi. Va bene che Cosimo I de’ Medici non si doveva confrontare con i deputati di due camere e col Presidente della Repubblica, e va bene anche che l’architetto era quel Vasari che nominiamo praticamente in tutti i post, ma insomma, stiamo parlando di soli cinque mesi. Oggi in cinque mesi non si riesce nemmeno a fare una risonanza magnetica.
Ma torniamo al Vasari. A chi se non a lui poteva essere affidato un compito così importante: realizzare un passaggio sopraelevato per consentire ai Medici di spostarsi in sicurezza da Palazzo Vecchio a Palazzo Pitti passando per gli Uffizi e sopra il Ponte Vecchio. Le botteghe orafe che potete ancora oggi vedere sul Ponte Vecchio non sono lì a caso. All’epoca in cui fu concepito il corridoio su Ponte Vecchio si svolgeva il mercato delle carni che ovviamente non profumava di violette. Per evitare di far storcere il naso alla famiglia Medici tale mercato fu spostato e al suo posto furono fatte sistemare le botteghe orafe. Se così non fosse oggi vi fareste i selfie sul Ponte insieme alle bistecche di Chianina.
Fino ad oggi il Corridoio Vasariano è stato accessibile solo in alcuni momenti dell’anno e rigidamente su prenotazione. Nel 2021 sarà finalmente portato a termine il progetto che lo vedrà aprire al pubblico in maniera libera e continuativa. La notevole collezione di ritratti di pregio, finora conservati in questo ambiente, troveranno una nuova collocazione all’interno della Galleria degli Uffizi, e lo spazio sarà riorganizzato con altre opere più adatte a stare a contatto con un elevato numero di turisti. Il 2021 sarà un anno importante in Toscana per molti motivi. Mi raccomando non ve lo dimenticate, nel frattempo per ingannare il tempo potreste anche leggere questo articolo:3 cose da vedere a Firenze (che non solo le solite).
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